Separazione: come comportarci con gli animali da compagnia

Chi ha un animale da compagnia lo ritiene, a ragione, un membro della famiglia. Ma le famiglie capita che si disgreghino e dunque come comportarci con i nostri amici a quattro zampe?

Un quesito certo non di poco conto.

Va valutato innanzitutto se l’affido dell’animale possa essere oggetto di decisione del giudice della separazione.

Secondo un primo orientamento, del godimento dell’animale si potrebbe discutere non in sede di separazione, bensì nel merito di un ordinario giudizio civile, ricorrendo agli strumenti previsti a tutela della proprietà. In sede di separazione si potrebbe discutere dell’affido dell’animale solo se consensuale e dunque se tra i punti dell’accordo tra i coniugi c’è anche la previsione della gestione dell’animale.

Con l’evolversi sociale e culturale si è però venuto a sviluppare un secondo orientamento, in base al quale l’animale potrebbe essere gestito in sede di separazione alla stregua di un figlio minore e dunque il giudice potrebbe entrare nel merito di affidamento, collocamento e valutazioni di naura economica. Questo sembrerebbe l’orientamento oggi prevalente ma il diritto, si sa, è una scienza in continuo mutamento e dunque non sappiamo cosa potrà accadere in futuro e quindi come potremo comportarci per tutela al meglio in nostri amici animali. Quello che sappiamo è che la coscienza sociale si sviluppa e dunque sempre più attenzione anche verso gli animali si vede ormai anche nella normativa e nelle aule di giustizia.

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